Holding e trust: quale scegliere?

20 Dicembre 2023

Una società con funzione di holding può essere utilizzata come “cassaforte di famiglia”. Tra i principali vantaggi delle holding vi è la possibilità di allontanare eventuali conflitti tra eredi dalle società operative, portandoli a un livello “superiore”. La struttura della holding permette di definire regole di governance del patrimonio familiare, grazie alle quali è possibile distinguere tra poteri di gestione e di godimento dello stesso: i primi possono essere limitati solo a taluni soggetti, mentre i secondi possono spettare pro quota a tutti gli eredi. Un ulteriore aspetto vantaggioso riguarda la possibilità di utilizzare la holding come strumento di passaggio generazionale, mediante la diversa attribuzione delle quote in sede successoria.

Lo strumento societario presenta tuttavia dei limiti:

  • le regole di legittima non permettono di evitare che in sede successoria parti del capitale della holding pervengano anche ai coniugi dei discendenti;
  • i frutti che derivano da tale patrimonio possono solo essere distribuiti ai soci, mentre non possono essere impiegati nel loro interesse e tale distribuzione deve avvenire necessariamente fra tutti i soci in proporzione alla percentuale di partecipazione di ciascuno. Questo fa sì che non sia possibile impiegare il patrimonio nell'interesse di un socio o di un singolo progetto imprenditoriale di lungo periodo (salvo che non vi sia il consenso della maggioranza). Così come non è neppure possibile effettuare distribuzioni limitate a favore di un singolo socio, che di volta in volta dovesse averne esigenza;
  • non è uno strumento efficace nei casi in cui gli eredi non siano nelle condizioni (per la giovane età, perché soggetti deboli, per altre ragioni) di amministrare correttamente le partecipazioni ricevute;
  • le quote societarie rappresentano, infine, un patrimonio aggredibile dai creditori del socio.

Trust

In alcuni casi, il trust si rivela uno strumento più duttile. Esso consente infatti: (i.) di mantenere unito il patrimonio generazione dopo generazione; (ii) di destinare il patrimonio a favore dei soli discendenti; (iii.) di distinguere tra titolarità del patrimonio e diritto di beneficiarne; (iii.) di definire adeguate regole di amministrazione e di governance dello stesso, le quali si rivelano ancora più importanti nel caso in cui tra gli eredi vi siano soggetti deboli o ancora troppo giovani.

In aggiunta, il trust, a differenza della società, può permettere di trasferire il patrimonio ai beneficiari secondo i loro bisogni e con scadenze diverse, oltre che direttamente nel loro interesse.

La segregazione del patrimonio trasferito in un trust, inoltre, è un efficace strumento di protezione dello stesso in un contesto nel quale sono sempre più rilevanti i profili di responsabilità civile dei quali possono essere chiamati a rispondere managers e professionisti.

Un ulteriore aspetto rilevante riguarda l’eventualità in cui a seguito dei passaggi generazionali non vi siano più membri della famiglia all'altezza di ricoprire funzioni manageriali necessarie alla corretta conduzione delle imprese partecipate: in tali casi, sarà compito del trustee trovare all'esterno tali figure, prevenendo così ogni possibile disaccordo tra gli eredi.

Come appare evidente, quella tra holding e trust è una scelta da effettuare necessariamente caso per caso in base alle esigenze concrete dell’impresa.

cross